sabato 9 aprile 2016

#7 FEELINGS

Sabato 9 aprile 2016

Mi trovo a casa, sul divano, con il computer davanti. Dovrei studiare ma non riesco. Fuori è tutto grigio e da un momento all'altro potrebbe cominciare a piovere.
Questo tempo mi fa pensare, questo tempo mi fa riflettere.
Mancano 123 giorni alla partenza e, anche se sono tanti, sono pochi allo stesso tempo.
Ho la famiglia, andrò in Illinois, frequenterò una scuola americana, vivrò il mio sogno, mi troverò in una nuova situazione e sarò solo. Tra 27 giorni in questo preciso momento mi troverò all'orientation WEP e ieri è arrivata la mail con le informazioni sul ministay a New York.
Tutto sembra diventare così reale. Tutto è così reale.
Ogni tanto mi scopro a pensare a cosa succederà il prossimo anno, a come sarà, a come mi troverò e soprattutto a come diventerò.
Questa esperienza mi cambierà? Sarò in grado di affrontare tutto?
La risposta che mi do è semplice ma diretta: .
Non so perchè, non c'è un motivo, è solo una cosa che sento dentro, un istinto. Come si fa a non cambiare, a non maturare affrontando un'esperienza del genere?
Non sono bravo a scrivere e non amo parlare di ciò che sento dentro. Figuriamoci se è semplice scrivere quello che sto scrivendo. Ma oggi le mie dita sembrano muoversi da sole sulla tastiera, spinte da non so cosa.
Sono agitato, impaurito, felice, eccitato, pensieroso e in trepidazione al tempo stesso. Voglio partire ma voglio godermi questi mesi in Italia. Voglio partire ma so che sarà difficile stare per così tanto tempo senza la mia famiglia e i miei amici. Voglio partire ma ho paura di ciò che mi attende dall'altra parte del mondo.
Un vortice. Un vortice continuo e incessante di emozioni contrastanti. E' questo ciò che caratterizza me, e come me moltissimi altri exchange student.
E so che l'esperienza che ho deciso di vivere non è solo quella che affronterò al di là del pianeta. Esperienza è anche tutto ciò che si prova prima della partenza e dopo il ritorno. La mia esperienza è già iniziata, e voglio vivermela al meglio!

“Vado spesso alla stazione, diario.
Non m'interessa la gente che arriva, mi piace la gente che va.
Ci sono addii lunghissimi e altri corti come uno starnuto, ci sono treni che fanno poco rumore e altri che fischiano che è una canzone.
Ci sono innamorati che si raccomandano e si dicono una parola per ogni chilometro che li dividerà, altri si abbracciano tanto che sembrano lottare.
Ho imparato che i bagagli hanno un peso che influenza il passo.
Mi piace il treno quando prende velocità, immagino quello spostamento d'aria che sigilla le orecchie, immagino quelli che hanno valigie grandi come armadi, mi piace pensare che aprano il finestrino e buttino tutto al vento.”
Giulia Carcasi - Io sono di legno